Formazione



Torino
11 aprile 2012

Levi a 25 anni dalla scomparsa

A Settimo Torinese rinasce l’ex fabbrica di vernici dove lo scrittore lavorò per 30 anni

Nel 1947 un giovane chimico torinese sopravvissuto ad Auschwitz, Primo Levi, viene assunto da una piccola azienda di vernici per la quale lavorerà per trent'anni, oltre venti dei quali nella sua sede di via Leinì 84, a Settimo Torinese. Il 1947 è lo stesso anno in cui Levi pubblica «Se questo è un uomo», il primo, fondamentale tassello di un percorso di testimonianza, narrazione e riflessione sull'esperienza del lager.

Mentre conduceva una vita ordinaria Levi ha scritto e riflettuto, ha raccontato il suo passato e il suo presente e ha proposto al grande pubblico riflessioni dal valore universale a partire dall'esperienza di Auschwitz, ma con lo sguardo sempre attento alla sua contemporaneità.
La Siva è una parte della storia e della memoria collettiva di Settimo che l'amministrazione comunale ha voluto salvare dall'oblio, acquisendola dopo anni di abbandono e immaginando, con Terra del Fuoco, un progetto che potesse restituirla alla cittadinanza.

Negli ultimi sette anni Terra del Fuoco ha proposto a migliaia di ragazzi uno sguardo proprio su quel passato raccontato da molte delle pagine di Levi.
"La riqualificazione dell'area Siva - ha detto Aldo Corgiat, sindaco di Settimo Torinese - ci permette di salvaguardare la Palazzina storica dove aveva sede l'ufficio di Primo Levi, preservandola dall'oblio e di riconsegnare alla città un simbolo importante dove troveranno spazio importanti attività storico-culturali"

"Oggi abbiamo la straordinaria opportunità di dare una casa al Treno e ad altri progetti, ha dichiarato Oliviero Alotto, presidente di Terra del Fuoco dichiara, una casa che vogliamo diventi un laboratorio di conoscenza e di riflessione - per noi, per i ragazzi e le ragazze del Treno e per tutti quelli che lo vorranno - a partire dal passato e dalla memoria che di quel passato costruiamo."
Il percorso della vita di Primo Levi sarà la traccia di un'esposizione e di un progetto formativo che proporranno agli ospiti e ai visitatori uno sguardo sulla nostra storia, sull'esperienza della persecuzione e della deportazione, ma anche sul nostro tempo. Perché, ospitando straordinarie storie di vita attuali, la Siva permetterà a passato e presente di sfiorarsi in un corto circuito virtuoso, per darci l'occasione - anticipando la memoria del nostro presente - di interrogarci sul nostro ruolo nel mondo.
In continuità con il percorso iniziato anni fa la Siva ospiterà al suo interno anche uno spazio teatrale che sarà animato dai progetti dell'associazione ITACA-TEATRO, i cui spettacoli in questi anni hanno permesso che non si dimenticasse questo luogo simbolo del nostro territorio e della nostra storia.



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